giovedì, gennaio 30, 2014

Black&Flick - Fiumicino, 29 gennaio 2014

Una significativa foto degli allenamenti dei Blackrose di ieri sera... Non sembra a vederci ma abbiamo anche recuperato alcuni incontri di Championship!



Il link per vedere tutte le foto (tranquilli sono poche!)!

Le mie HW in scatola corta


martedì, gennaio 21, 2014

Un post sulla FISTF (copio da Subbuteoforum)


Alla vostra lettura e per i vostri commenti.

In un commento postato sul forum internazionale (http://tablefootball.friendhood.net/t552-on-professionalism#7577) ho ricapitolato le mie impressioni sul periodo trascorso in FISTF. Per quanto si tratti di un serio sforzo di riflessione e non di due scemenze da bar dello sport, ho pensato di riprodurre il post modificato sui forum italiani.


Sulla trasformazione in sport



La mia breve permanenza in FISTF mi è servita a capire che il progetto di rendere più serio il cdt è una comica: perché non ci sono i mezzi, ma soprattutto perché non è quel che vogliono gli appassionati.

Il cdt è sempre stato vissuto come giochino. La gente non vuole uno sport, vuole svago: i tornei per passare qualche giornata senza mogli fra le palle, il ranking per insaporirli dal punto di vista competitivo e il forum per cazzeggiare fra amici. In più l’età media cresce, con essa cresce il conservatorismo e arrivano i figli. Gran parte dei giocatori non ha il tempo non dico per partecipare, ma solo per entusiasmarsi a un progetto di crescita. Mancano le forze vive – i ventenni freschi di testa e con tanto tempo libero – su cui innervare il cambiamento.

Alla trasformazione in sport probabilmente non ha creduto nemmeno chi l’ha proposta. E’ stato uno strumento di potere e conseguentemente di soldi, nella migliore tradizione delle dirigenze di cui tirava le fila. Non è un caso che sia uscita fuori contemporaneamente al discorso FISTF: se si fosse riusciti ad attirare sponsorizzazioni significative e gestirne il flusso a livello europeo il cdt sarebbe potuto diventare un business apprezzabile. Alla fine la politica del cdt non è diversa da quella vera: una ghenga che dietro grandi proclami fa i propri comodi e un gregge che glielo consente per ignoranza e tranquillosità.

Su subbuteoforum.it, giustamente soprannominato bar dello sport, l’idea della trasformazione in sport ha avuto successo perché consente ai giocatori-tifosi di far andare il becco, darsi importanza e creare spirito di gruppo. Di fatto l’ultima cosa che gli avventori del barrino cercano è un serio progetto di cambiamento che gli sconvolga l’hobby e li metta davanti a scelte impegnative. Non appena si prova a passare dalle parole ai fatti perdono interesse o ti si rivoltano contro. Quando prima dell’estate la FISTF ha proposto la riforma degli statuti, dell’handbook, della casistica e del regolamento, nessuno dei primi tre punti è stato minimamente affrontato. Qualche post è apparso sulle modifiche regolamentari, con 2 utenti che si sono presi la briga di scrivere un trafiletto per ciascuna modifica. Gli altri hanno sparacchiato qualche opinione qua e là. Dove sono le commissioni di studio, i gruppi di sperimentazione, le relazioni di fattibilità, i pareri tecnici degli esperti? Deserto totale.

All’estero le cose vanno come in Italia ma senza bisogno di tirarsela: quando ero in FISTF ho chiesto a quasi un migliaio di giocatori (allertando tutti i club belgi e tedeschi) di inviarmi le misure delle loro porte per uno studio preliminare all’introduzione di un’apposita dima. Gli costava 5 minuti. Ho ricevuto due risposte.

In realtà la strada per tentare la trasformazione in sport ci sarebbe, ma richiederebbe disciplina e sacrifici (che appunto costituiscono la differenza fra sport e gioco): quadruplicare le tasse, assumere managers specializzati e rimettersi a loro per elaborare una strategia di inserimento nel circuito mediatico. Tale strategia si porterebbe appresso una rivoluzione istituzionale, agonistica e regolamentare a partire dall’introduzione di un (breve) limite temporale al possesso palla. Ma quanti ammogliati sarebbero disposti a finanziare il progetto, a rivoluzionare il proprio stile di gioco, ad arbitrare con il cronometro in mano? Quanti ‘dirigenti’ sarebbero disposti a dedicarvi le ingenti risorse di tempo e impegno che si renderebbero necessarie?


Sulla FISTF



Quando gli avventori del bar dello sport vanno a fare i dirigenti vien fuori il pauroso dilettantismo (per non dire la clamorosa cialtroneria) che regna tanto in FISTF quanto nelle federazioni nazionali: direttori e commissioni che scompaiono il giorno dopo l’elezione o lavorano due ore al mese, posti vacanti per anni, grandi progetti che rimangono nel limbo a tempo indeterminato e poi svaniscono nel nulla (stile riconoscimento CONI e formazione dei vivai), assenza di comunicazione istituzionale.

Per gestire un direttorato in maniera non dico professionale ma appena seria bisogna farne un lavoro part-time (dedicarci 20+ ore frontali a settimana). Nei ritaglini lasciati da lavoro, famiglia, figli, palestra, televisione e tornei (ai quali nessuno si sogna di rinunziare per concentrarsi sulle mansioni dirigenziali) si gestisce la routine, ma non si possono stilare relazioni preliminari, gestire programmi articolati, procedere a revisioni organiche della materia. Già ogni sforzo di coordinamento diventa un dramma (che è il motivo per cui spesso finisce per esserci uno solo che fa tutto, stile Coppenolle o Pizzolato).

Ora si pensi che in luogo di 6 persone (presidente, segretario e direttori) che lavorano 20-25 ore a settimana normalmente in FISTF ce ne sono 2-3 che ci dedicano 6-8 ore settimanali, e si avrà un’idea del funzionamento dell’istituzione. Gli altri directors sono ombre evanescenti che non hanno tempo di leggere (non parliamo di analizzare, discutere e coordinare) i tuoi papers. Già ti guardano stralunati quando si rendono conto che scrivi prospetti e relazioni invece di comunicare con un post o due paroline. Ogni volta che incroci le competenze di qualcun altro scoppia l’affanno di contattarlo e ottenere una risposta sensata, che nell’80% dei casi è “non ho tempo” seguito da “fai tu” (o peggio “ti richiamo io” che equivale a bloccare tutto per mesi o anni).

Alla fine capisci che un lavoro di qualità semiprofessionale nuoce all’istituzione che (come tutto questo ambiente di cartapesta) è in grado di gestire soltanto programmi rudimentali, e spesso nemmen quelli (riesce appena a gestire ranking e tornei).

Questo stato di cose si riflette nei tentativi di riforma degli ultimi anni. Si pensi alla riforma del portiere De Francesco, molto professionalmente imbastita sul forum senza sperimentazioni preliminari, research papers o studi di fattibilità, ma anche senza indicare quali sarebbero state le dimensioni esatte del nuovo portiere o la qualità e la durezza della plastica con cui si pensava di fabbricarlo (elemento fondamentale per evitare continue rotture contro le porte di metallo). O si pensi alla riforma Drazinakis, coi cambiamenti regolamentari rimaneggiati la settimana prima di metterla online, sperimentazione zero, comitati tecnici zero, trasferimento di una parte della casistica nel regolamento senza segnalare quali casi venivano trasferiti e quali no (col che sarebbe diventato impossibile consultarla) e dulcis in fundo la richiesta al congresso di rendere immediatamente operative 50 (!!) modifiche al regolamento (senza nemmen pensare che le federazioni nazionali avrebbero avuto bisogno di mesi per tradurle).

Non c’è sagra di paese che non sia gestita in maniera più dignitosa. E te credo, in sagra se fa bottega, questo è un giochino fra amici.


Sui padreterni a punta di dito



I padreterni a punta di dito che pontificano sulla trasformazione in sport e si spiegano a vicenda quanto sono bravi e che disgrazia è per il movimento che non siano più loro a dirigerlo, non si discostano da questo livello. Sono più intelligenti dell’avventore medio (ci vuol poco), ma oltre a non avere tempo per fare qualcosa di serio, hanno una forma mentis mille miglia lontana dalla ‘professionalità’ di cui si riempiono la bocca. E fanno bene, perché un approccio serio sarebbe osteggiato dalla base non appena se ne toccassero con mano le conseguenze.

Dalle ossessioni di Horta a Drazinakis che mi sbatte fuori sapendo che il mio lavoro è cinque volte il suo, a De Francesco pronto a distruggere qualsiasi cosa non rientri sotto il suo controllo lasciandosi alle spalle una scia di macerie (dai rapporti coll’old in poi), a Capponi che dopo tutte le aspettative suscitate si dimette per la terza volta in due anni per una spinterella senza convocare le elezioni, il cdt rimane il luogo dove ci si diverte, si bisticcia e ci si permettono comportamenti che sul lavoro e in famiglia non sono consentiti.

E nella logica del divertimento un po’ infantile ci sta anche un bel sogno a occhi aperti, a cui tanti hanno finto di credere e da cui qualcuno sperava (tanto per cambiare) di batter cassa.

Le persone un pochino più serie si sono estraniate da questa commedia. Pensano a divertirsi finché dura ovvero si sono ritagliate una nicchia dove costruire qualcosa di proprio: la WASPA, l’Extreme work, il circuito lombardo, un sito su cui elaborare un nuovo regolamento. Il giochino è rimasto in mano ai Drazinakis e agli anatroccoli. E marcia verso i suoi ultimi 10-15 anni di esistenza tanto povero di serietà e di futuro quanto ricco di sogni e divertimento. Come cioè lo vuole (o arriva a concepirlo) il 98% dei suoi cultori.


Su Lorenzo Papini



Sulla qualità del mio lavoro giudicherà chi ha letto i miei papers.

Io mi sono gettato nell’avventura del board Horta in maniera avventata, ho dato fiducia a gente che non sapeva nemmeno cosa volesse dire e mi sono illuso che l’ambiente fosse riformabile. L’ansia di dare un contributo mi ha spinto a fare promesse che non avevano rispondenza colla realtà. La mia reazione quando sono andato via dal Board, e gl’interventi che ho postato, sono stati quanto di più sterile e infantile si possa immaginare.

Non è stato facile rapportarsi a questo ambiente fatto di nuvole e raggi di luna. A me viene naturale pensare che anche gli altri vivano i propri interessi con estrema serietà, si sentano vincolati dalle proprie asserzioni e si pongano problemi di imparzialità cognitiva e di compiutezza dell’informazione prima di esprimere qualsiasi giudizio. Non sono un faccendiere furbastro e intrallazzone che ragiona in termini di appoggi, uno che un anno copre di ***** una persona e due anni dopo la rivuole presidente. Non sono un politico. Non frequento i bar e non so gestire il tipo di comunicazione che vi si svolge.

Mondi diversi devono rimanere separati. Non avrò più niente a che fare con FISTF, FISCT e qualsiasi forma di dirigenza cdt. Quelle poche volte che tirerò due colpi il cdt sarà un giochino mezzo scemo anche per me.

Oggi e domani Championship!

A Montecompatri oggi, a Fiumicino domani.... Mi raccomando le foto!



giovedì, gennaio 16, 2014

Mercoledì WASPA a Fiumicino...

A più tardi per una montagna di foto (a cura di Luca Zacchi) e per i risultati (a cura di Andrea Strazza).
27 persone presenti (e qualcuno ci ha dato buca!), COL composto da Andrea Strazza e Luca Zacchi, Paolo Cardilli battitore libero (aveva poco tempo per stare con noi), 8 gironi da tre, più ottavi tra i primi, i secondi e perfino alcuni terzi...

Vi anticipo che ha vinto Enrico Guidi su Luigi Barone, a seguire Giovanni Frascarelli, terzo e Riccardo Minnetti, quarto (stavolta giocava con le basi tSubbuteo Hasbro!).

sabato, gennaio 11, 2014

Super9 FISCT di Ascoli 2014

Il BLACKROSE sarà presente all'edizione 2014 del torneo marchigiano.
La nostra associazione ha vinto nel 2007 il torneo con questa formazione: 
1. Gara S. (cap.)
2. Guidi
3. Dogali
4. Lauretti
5. Mattiangeli Fed.
6. Giambelluca
7. Gara A.


Domani 10 squadre e 2 gironi da 5 sorteggiato di fronte al presidente FISCT Beppe Battaglia, il nostro girone sarà:

1. Blackrose98 Roma
2. SS Lazio TFC
3. CCT Rom
4. Arabona Subbuteo
5. ACS Perugia

Le foto dei trofei della due giorni ascolana.



                 Allez les BLACK!

lunedì, gennaio 06, 2014

Foto da Stezzano (BG) del torneo Città dei Mille!

Grazie come al solito allo Zio che ci delizia con i suoi scatti e le sue rielaborazioni, postiamo qua le foto bellissime della giornata di ieri dove lui stesso ed il nostro amico e nuovo alfiere in Black Roberto CAVALLO, hanno giocato divertendosi in pieno spirito Black!

 Roberto all'esordio in Black!

 Prima del match con Michele Giudice

 Luca lo ZIO Rajna premiato dal Bruno Mazzeo

Orgoglioso mostra il coppone lo ZIO

domenica, gennaio 05, 2014

Black&Friends - 100 vittorie per il TSC Stella Artois Milano

Ieri il TSC Stella Artois Milano ha festeggiato la sua centesima vittoria.
Ne approfittiamo per pubblicare due "video / presentazione" con le fotografie scattate al Torneo di Milano da Luca Rajna con il supporto di Marco De Berardinis.
Le immagini dei due video sono le stesse così come la sequenza.
I due video si differenziano per la scelta musicale di sottofondo.
Nel primo caso c'è "Little Star of Bethlehem" (che per un torneo natalizio suona bene);
Nel secondo caso c'è "Oh Yeah" (a segnalare una buona prestazione in Black in un torneo ben organizzato dagli amici del TSC Stella Artois).



Black&Tournament - Ottima prova in quel di Bergamo!

Notizie da Bergamo per i nostri portacolori del nord!

Roberto CAVALLO disputa un ottimo torneo Open raggiungendo la semifinale Challenge perdendo con Amatelli del PIERCE14 mentre Luca RAJNA ha giocato e vinto per 1-0 la finale consolazione del Challenge contro Amatelli già battuto nel girone per 2-1.
Bravi ragazzi Allez les Black!

Grandissimi!!!


Black&Friends - Master Sanremo vincenti a Vienna su Berlino!

Complimenti dal team della Rosa Nera!!!


Result of the team final:
ASD Master Sanremo - Sparta Spreeathen 78/82 Berlin 2-1
Congratulation to the winners of all categories.
This is the final message from the austrian Grand Prix 2014!
Hope you enjoyed following our tournament and we hope to wake up your interest to be live at our tournament 2015!


venerdì, gennaio 03, 2014

mercoledì, gennaio 01, 2014

25 ROSE: TRISHA BAUMELER


SOMETHING ABOUT YOU

Q1. Trisha, where and when were you born?
A1. I was born in Lucerne, Switzerland, the 27th july 1997.


Q2. Can you tell us something about your family?
A2. My father and my mother are divorced. I live with my father and my little sister Kasey (8 years old) lives with my mother. But that doesn’t keep her away from flicking, every time when she’s with me and my father we play and practice Subbuteo. J  

Q3. Which is the most beautiful memory of your childhood?
A3. I’d say my first trip to the USA with Thomas (my father). I was only 11 years old. It’s been wonderful to discover this amazing country by car. We have been in 5 different states: California, Nevada, Utah, Arizona and Colorado. It’s unbelievable how different this country is from Switzerland. And guess what, we even played Subbuteo there, in Simi Valley, that’s near Los Angeles. Best holiday ever J




Q4. Where do you live now and which school do you attend (or which job you do)?
A4. I live near Zürich and currently I attend high school and prepare myself for university.

Q5. Which languages do you speak and which is your favorite one?
A5. I am fluent in German and English, and in addition I speak Spanish, Italian and French (but I’m still learning J)
That’s a really tough question! I have to admit since I study Spanish & Italian, I totally fell in love with those languages!

Q6. Which are your favorite school subject and why? 
A6. I prefer all the language subjects and physical education J. I’ve always loved to do sport and as I am a person who really likes to talk much, I’m interested in languages.

Q7. Which are the strengths and the flaws that you recognize yourself?
A7. I think I’m a good speaker, I’ve never been afraid of communicating with other people, no matter what language they speak. 
However, I am undisciplined and way too lazy J whether in Subbuteo or school; I don’t train or study enough whereas other people are much more ambitious and disciplined.

Q8. Which sports do you practice and which ones involve you emotionally?
A8. I’ve been doing martial arts since I was 5 years old. I started with judo and jiu jitsu and currently I’m doing Thai kick-boxing and Subbuteo (yes I do consider Subbuteo as a Sport J). I love football! I am supporter of Grasshoppers Club Zürich and Liverpool Football Club.


                  


Q9. Which religion do you practice?
A9. I am catholic. (If there was a Subbuteo religion, I’d change J)

Q10. Which kind of music do you listen and which are your favorite groups or singers?
A10.  I listen to Rock/Pop music, but I don’t have a favorite group/singer.

Q11. Which kind of books do you read and who are your favorite writers?
A11.  Unfortunately I have to say I haven’t got time to read often. Mostly I read the literature that we have to read for school. If I had to choose one it would be “La muerte y la doncella” by Ariel Dorfman; it’s in Spanish.

Q12. Which kind of films do you see and who are your favorite directors and actors?
A12. Any kind of film; but my favorite one is Into the Wild. Therefore my favorite actors are Emile Hirsch and Sean Penn.
                     


Q13. Which are your favorite social network and why?
A13. It’s Facebook, because I can keep in touch with all my friends of Subbuteo.



SOMETHING ABOUT THE WORLD AROUND YOU

Q14. Which are the features do you value in others?
A14. Honesty, loyalty and joy (may sound strange but I like smiling people) 

Q15. Which countries would you like to visit and where you would like to live?
A15. I want to visit Thailand or Australia one day. Actually there are so many interesting things to discover, I’d love to do a world trip. 
I can imagine that I won’t live in Switzerland forever but where exactly, I don’t know yet.

Q16. What do you like to do in your spare time?
A16. Spending time with my family and friends, Subbuteo or sleeping. 




SOMETHING ABOUT YOU AND SUBBUTEO TABLE SOCCER

Q17. When and how did you hear about Subbuteo and what prompted you to practice it at a competitive level?
A17. My father already played Subbuteo as a kid and all of a sudden he came up with it again. So I accompanied him to tournaments and it caught my interest immediately. We love the game but we are bad in shooting and tactical things. We improved ourselves  by playing lots of games against each other. Still, to reach a high level in Subbuteo is really hard, especially in Switzerland because we only have about 15 active players in our country. But we won’t give up J

Q18. Can you tell us something about your Subbuteo Club, its organization and your teammates?
A18. Thomas and I founded a new Subbuteo Club (SC Anfield Hoppers Zürich) in 2010. We are a really small club and not successful at all, but we all share the same passion about the game and we all are Liverpool supporters which makes it a great team. As the only international active team of Switzerland we even took part of the Champions League in Naples, which was absolutely amazing!

                         

Q19. Can you tell us something about Subbuteo in Switzerland? 
A19. As I said, these are hard times for us. Subbuteo isn’t well known here and in the whole country we only have 15 active players. Up to now I was Switzerland’s only woman and youth player but times will change! We’ve got a few new beginners and I hope there will follow a lot more. 

Q20. Which type of materials (bases, miniatures … ) are you playing with and what kind of player are you? 
A20. I changed a lot of my teams! I’m currently trying to find out which bases are ideal for me, I’m switching between realsoccer & tcha4 bases. My teams are Palermo and Grasshoppers Zürich J I’d describe myself as a really offensive and playful player, tactics and defending are my weaknesses for sure!


Q21. When you play Subbuteo you think it’s easier to win by scoring one goal more than the opponent or conceding it one less? 
A21. To me, scoring one goal more! It makes more fun J

Q22. Can you tell us the different emotions you feel when you play individual competitions and team ones? 
A22. When I’m playing individual I am always very nervous & under pressure! When I’m playing team, there’s this special feeling, this team spirit. You feel like you’re part of something and that’s really motivating. I can play much more relaxed and focused.


Q23.Can you describe the most fearsome women Subbuteo opponents and those that will become in the near future?
A23. Delphine Dieudonné. But Carmela Gerosa, Margot Diradourian, Paola Forlani & Emelie Despretz will become or are already very strong too in my opinion.

Q24. Would you like to come and play Subbuteo for an italian team?
A24.  200% yes J. For every Subbuteo player it’s a dream come true if you can play for an Italian team. In my opinion Italy is the country with the most opportunities to improve your game and it’s very  attractive to play tournaments there.


Q25. The Black Rose ’98 Roma is growing its youth sector; there are also two girls who promise to become good players. “Black Rose”, “Roma” and “Subbuteo Girl Players”. We hope you will consider us. What do you think about? ;)))
A25.  Sounds tempting J! If I’ll ever be good enough to play for an Italian team, I definitely will consider you! 



THE LAST QUESTION 


TLQ. Try to imagine your future. What do you see? 
TLA. I hope after graduating high school to be able to make a gap year & then I want to attend the university. And especially in Subbuteo I want to be world champion one day, also if I’m 90 years old, that’s my goal J














THANKS Trisha


T.S.C. BLACK ROSE ’98 ROMA
IS 
WAITING FOR YOU